Secondo la legge della conservazione della massa «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma». Ed è su questo principio che si basano i dispositivi PURAK: trasformare la microstruttura del carbonato di calcio responsabile della formazione delle incrostazioni.

La applicazione del Purak consente di:

  • ridurre la quantità del deposito a base di carbonato di calcio (calcite) che si forma sulle superfici in contatto con l’acqua (responsabile della formazione delle incrostazioni) con conseguente aumento del quantitativo di carbonato di calcio, sotto forma di aragonite, che si forma nel corpo della soluzione la quale non aderisce alle superfici in quanto caratterizzata da cristalli molto più grandi di quelli della calcite e di forma aciculare.
  • Incrementare in maniera significativa le dimensioni dei cristalli di calcite rispetto ai cristalli di calcite depositati da acque non trattate magneticamente.
Micrografie SEM di depositi di calcite su superfici da acqua non-magnetizzata (a) e magnetizzata (b)

Queste caratteristiche consentono una facile rimozione dei depositi di calcite dalle superfici rispetto a quelli ottenuti da acqua non trattata.

La procedura utilizzata per testare tali dispositivi è frutto di anni di ricerca e si basa sulla precipitazione del solo carbonato di calcio mediante riscaldamento o degassaggio dell’acqua. I test sono stati effettuati confrontando l’acqua trattata con dispositivo Purak con quella non trattata su campioni di acqua “dura” con durezza intermedia pari a circa 45°f e 52 °f.

Bisogna sapere che il carbonato di calcio precipita sotto forma di due cristalli, la calcite e l’aragonite. La calcite è quella che noi chiamiamo calcare, cioè la responsabile di tutte le incrostazioni che generano poi danni e problematiche, mentre l’aragonite è un cristallo polverosa che non si attacca alle pareti e va via senza creare danni.

I risultati della sperimentazione hanno consentito di determinare una riduzione della massa del precipitato a base di calcite (responsabile della formazione delle incrostazioni) che va dal 46 % al 60% rispetto a quella determinata per l’acqua non trattata ed un corrispondente aumento della massa del precipitato di aragonite che si forma nel corpo della soluzione (caratterizzato da minima tendenza a formare incrostazioni).

L’altro effetto della applicazione del Purak è quello di incrementare le dimensioni dei cristalli di calcite che si depositano sulle superfici di contenimento dell’acqua; ciò comporta una riduzione della interfaccia calcite-superficie facilitando la rimozione del deposito stesso. Tali risultati sono fondamentali per la riduzione delle incrostazioni a livello di superfici.

Micrografie SEM di depositi di calcite su superfici da acqua non-magnetizzata (a) e magnetizzata (b)

Lo studio di acque caratterizzate da differenti valori di durezza ci ha portato a concludere che maggiore è la durezza dell’acqua più l’effetto disincrostante si riduce ed è necessaria quindi l’installazione di più dispositivi in serie.

Inoltre, per ridurre la formazione di depositi superficiali compatti sotto forma di calcare, bisogna tener conto di differenti parametri come la temperatura di precipitazione, la portata dell'acqua attraverso i magneti, l’utilizzo di dispositivi singoli o multipli, la tipologia di substrato a contatto con l’acqua.

AMS s.r.l.