La durezza dell’acqua è uno dei parametri più importanti da controllare, in quanto rappresenta la presenza di ioni di calcio e magnesio in sospensione, che precipitando formano quello che tutti conosciamo come calcare, comportando anche nella maggior parte dei casi un effetto negativo sulla “salute” degli elettrodomestici che sono in casa, proprio perché il calcare depositandosi all’interno delle apparecchiature potrebbe provocarne a lungo termine il mal funzionamento.
Infatti, più l’acqua si presenta dura più sarà facile che si formino incrostazioni all’interno di:
Per misurare la durezza dell’acqua si adoperano varie unità di misura, tra cui i Gradi Francesi (°F) e secondo il DL 31/01 , le acque sono considerate potabili con una durezza (espressa in Gradi Francesi) compresa tra i 15 e 50°, dove 1° F corrisponde ad un contenuto di sali di calcio e magnesio molecolarmente equivalente a 1 grammo di carbonato di calcio ogni 100 litri di acqua.
Questa unità di misure è tra le più utilizzate a livello mondiale e soprattutto in Italia.
Altre unità di misure adoperate in diversi Paesi sono la Scala Inglese oppure la Scala Tedesca.
Attraverso questa tabella possiamo capire come vengono classificate le acque in base alla loro durezza:
TIPI DI ACQUE | DUREZZA IN GRADI FRANCESI (F°) |
---|---|
Acque molto dolci | 0-4 |
Acque dolci | 4-8 |
Acque a durezza media | 8-12 |
Acque a durezza discreta | 12-18 |
Acque dure | 18-30 |
Acque molto dure | >30 |
Quando l’acqua è molto dura, nella maggior parte dei casi, accade che diversi minerali come calcio e magnesio, fanno si che l’H2O che sgorga nei rubinetti sia piena di calcare, provocandone a lungo termine il mal funzionamento.
Ma dirò di più! Un’acqua eccessivamente dura potrebbe anche provocare una resa negativa dei saponi, generando un utilizzo spropositato di questo prodotto che si tramuta in sprechi eccessivi.
Inoltre, tutte quelle incrostazioni che si vanno a depositare sulla superficie delle tubazioni non pensate che non fanno altro che aumentare il consumo energetico? ergo, traducendosi solo in un vero e proprio spreco di combustibile?
Ebbene si, per noi questo si tramuta solo ed unicamente in un aumento dei costi.
In questi casi la soluzione più indicata è dotarsi di un buon polarizzatore magnetico, utilizzabile sia a livello domestico che industriale, contrastando efficacemente la formazione di incrostazioni all’interno degli elettrodomestici.
Tutto sommato non ci sia molta chiarezza sulle conseguenze negative di un’acqua dura, neanche da parte dei medici.
Troverai medici che diranno che il calcare è la principale causa della formazione dei calcoli renali, altri che smentiranno questa tesi.
Quello che possiamo dirti di per certo è che sostanzialmente non esistono studi scientifici che possono appurare la veridicità o meno circa le conseguenze negative o positive di un’acqua dura sul nostro organismo vitale. La verità, come nella maggior parte dei casi sta nel mezzo, cioè che ogni organismo umano reagisce a suo modo, pertanto ci sono e ci saranno persone a cui fa male l’esposizione ai sali minerali, mentre altre possono trarne solo dei benefici.
Il Ministero della Salute, non indica per legge un valore preciso di durezza dell’acqua.
Esso ha sempre indicato che l’acqua dovrebbe stare nei limiti di 15-40° F, al fine di evitare problemi agli elettrodomestici.
Come fare per eliminare, allora i calcare?
Puoi incominciare installando un polarizzatore magnetico,
come il
PURAK a monte della rete idrica di casa, uffici, negozi, industrie, insomma dove ognuno di noi sente la necessità di eliminare totalmente il problema delle cosiddette antiestetiche incrostazioni.
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Valeria Scappaticci
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