L'acqua potabile è un bene d’assoluta necessità, che diventa sempre più scarso con il passare del tempo per motivi sia di ordine quantitativo (l’acqua oggi a disposizione è pari a circa un terzo di quella disponibile negli anni ’50 e tra cinquanta anni sarà ulteriormente dimezzata) sia qualitativo. Ogni giorno usiamo centinaia di litri di acqua, senza prestare molta attenzione al fatto che il consumo globale di H2O è cresciuto del 600% nel giro di un secolo.
Di fronte ad un quadro tutt’altro che sereno, oltre ad avvicinarsi al rubinetto con maggiore rispetto, diventa essenziale porsi il problema di come contribuire in prima persona a migliorare la situazione; infatti, come disse Madre Teresa di Calcutta: “Ognuno di noi non è che una goccia d’acqua, ma se ognuno è una goccia di acqua pulita, Dio può far risplendere in questa goccia il suo volto”.
Nonostante l’importanza che viene data all’acqua come risorsa globale, lo spreco ancora non viene combattuto, dato che lo conferma un’indagine condotta da In a Bottle secondo cui:
- il 52% della popolazione italiana non cura i rubinetti che gocciolano;
- Il 47% lascia scorrere l’acqua quando lava alimenti e stoviglie;
- Il 32% usa gli elettrodomestici in modo superficiale;
Ergo, un italiano su 2 (49%) contribuisce allo spreco idrico, dove la giustificazione più comune che dà (circa il 39%) è che comunque lo reputa sostanzialmente futile, con una differenza di genere: gli uomini lasciano il rubinetto aperto quando si radono (49%), le donne quando lavano i capelli (23%).
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La risposta è semplice! Decidere di installare un polarizzatore magnetico che ti consente di trasformare il calcare, rendendolo innocuo e facilmente removibile.
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I dati Istat sulle risorse idriche, pubblicati a marzo 2019 in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, mostrano il quadro di un’Italia abbastanza sprecona.
All’interno del documento Istat si legge che: a livello nazionale, nel periodo 2001-2010 si è mediamente registrato un aumento di circa il 6% della quantità di risorse idriche rispetto ai trent’anni precedenti (1971-2000).
Anche se la situazione sta migliorando, il dato non è del tutto soddisfacente, poiché all’interno dello stesso documento si legge che l’Italia ha il primato per l’uso potabile.
Una famiglia su 10 ha delle irregolarità nel servizio di erogazione e una su tre non si fida a bere l’acqua di rubinetto.
Valeria Scappaticci
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