Ci vuole poco tempo per bere da un bicchiere di plastica, da una cannuccia o per buttare la plastica che confeziona qualcosa che abbiamo appena comprato. La plastica, è vero nel tempo si sbriciola, ma senza mai sparire del tutto poichè destinata spesso ad essere ingoiata dagli stessi pesci che arrivano sulle nostre tavole! Se non agiamo, molti studiosi hanno affermato che nel 2050 ci sarà più plastica che pesci nell'oceano
Come finisce la plastica nel mare?
Come dimostrano i dati dello studio di
Science Advances
, i ricercatori della
University of Georgia
e della
University of California,
hanno constatato, che la
plastica è cresciuta dai 2 milioni di tonnellate del 1950 (data in cui è stata prodotta per la prima volta) ai 400 milioni del 2015, superando perfino molti altri materiali artificiali come
acciaio e
cemento.
Più di 8.300 milioni di tonnellate prodotte in 65 anni, hanno reso la plastica uno dei prodotti che caratterizzano la nostra
quotidianità
, per cui risulta difficile pensare ad un oggetto che non contenga polimeri, anche in minima parte.
La
plastica
è il prodotto sintetico a più lunga conservazione, è scientificamente provato che si degrada completamente solo in centinaia di anni.
Bottiglie, imballaggi, reti da pesca, sacchetti, mozziconi
e qualunque altro oggetto una volta finito in acqua si spezza in
frammenti
più piccoli che, a sua volta, possono essere scambiate per cibo o ingerite da pesci, molluschi e crostacei fino a raggiungere il nostro piatto.
Purtroppo in questi anni, solo il 20% è stata riciclata o incenerita, tutto il resto è ancora presente sulla terra ed in acqua.
Quali sono gli aspetti negativi, e quali i rimedi possibili per ridurla?
Gli aspetti negativi che caratterrizzano i problemi legati alla
plastica
e di conseguenza correlati
all'inquinamento ambientale
sono:
- non è un materiale biodegradabile;
- è fonte di inquinamento per il suo cattivo smaltimento
L'unica possibilità per evitare
l'inquinamento ambientale
,è diminuire drasticamente la produzione, e questo come? Apllicando i
principi delle 4 R emanati dallo Stato italiano che regolano la gestione dei rifiuti:
-
RIDURRE
: scegliere prodotti che abbiano meno imballaggi come ad esempio i detersivi sfusi;
-
RIUSARE
: impegniamoci a far durare il più possibile un prodotto acquistato,magari impiegandolo anche per altri scopi così da ridurre la quantità di rifiuti prodotti;
-
RICICLARE
: selezionare i rifiuti adottando ed applicando il sistema della " raccolta differenziata";
-
RECUPERARE
: cercare di inventare nuovi utilizzi del prodotto nel momento in cui si trova alla fine del suo ciclo di uso, ottenendo altri materiali da utilizzare nuovamente.
Di certo l'approvazione della Legge, che ha imposto il pagamento per l'utilizzo delle buste biodegradabili dal 1° Gennaio 2018, è solo un primo passo verso la
riduzione dell'uso di plastica da imballaggio,
anche se non tutti adottano le giuste pratiche di riciclo, riduzione,recupero e riutilizzo degli oggetti in plastica. Un monito! Se non si incominciano a cambiare le consuete ma brutte abitudini nel
2050 ci sarà più plastica che pesce sulle nostre tavole!
Ovviamente, per ovviare a questo tipo di problema, basta installare il nostro prodotto
Purak di modo tale da limitarne il consumo spropositato.
Il
Purak è un ottimo polarizzatore magnetico che permette di ottenere un valore aggiunto in quanto ci consente di:
- bere l'acqua dal rubinetto senza privarla dalle sue proprietà organolettiche;
- eliminare le incrostazioni senza l'utilizzo di additivi chimici.
Valeria Scappaticci